I punti del piacere, in una donna, sono molto numerosi e spesso difficili da trovare. Quello che nel corso degli anni ha raggiunto quasi la fama di una leggenda è il famigerato punto G. In passato si pensava fosse una mera illusione, ma moltissimi studi al riguardo hanno dimostrato la sua reale esistenza e hanno identificato il punto esatto in cui si trova.
Bisogna però considerare che l’anatomia femminile può variare leggermente per ogni individuo.
Dove si trova il punto G
In linea di massima, la posizione del punto G femminile è stata trovata, ma riuscire a individuarla non sempre è cosa facile; bisogna avere un po’ di pazienza e conoscere molto bene la propria compagna per capire le reazioni, facendo attenzione a non esagerare per evitare, a volte, un po’ di dolore o fastidio.
Tornando al punto G, si trova esattamente all’interno della vagina ma non occorre andare troppo in profondità, la posizione esatta è a 5 centimetri dall’apertura della vagina, in pratica dietro al clitoride.
Immaginate una donna nuda in piedi davanti a voi, a questo punto posate gli occhi sulla sua vagina e immaginate che sia trasparente, entrando nella vagina e puntando verso l’alto si trova un tessuto diverso da quello della mucosa vaginale.
Questo tessuto è più simile al palato, ovvero rugoso, e più duro al tatto. Questo è il leggendario punto G ed è il punto esatto da stimolare per far provare orgasmi intensi a ogni donna.
L’orgasmo da punto G, almeno le prime volte, potrebbe dar fastidio perché poco prima di raggiungerlo si sente un forte stimolo di urinare, questo passa subito ma per molte donne potrebbe essere un deterrente. Comunque, una volta passato lo stimolo ed essersi abbandonate al piacere, l’orgasmo è pronto a giungere regalando momenti di un piacere immenso e prolungato mai provato prima.
Non è raro che all’orgasmo da punto G si associ anche il fenomeno dello squirting (eiaculazione femminile). Le donne squirter, durante un intenso orgasmo, si contraggono e spruzzano un liquido chiaro dalla vagina; in alcuni casi gli schizzi possono essere anche molto intensi ed abbondanti.
Tecnica per trovare il punto G
La prima cosa da tenere presente è che il punto G richiede tempo per diventare “attivo”, quindi bisogna essere consapevoli che possono volerci molti minuti di stimolazione per raggiungere l’orgasmo. Un altro fattore importante è di non farsi prendere dalla foga e dall’eccitazione del momento, altrimenti si penserà solo a penetrare senza criterio e senza trovare il punto G.
Ora, per riuscire a individuare bene questo punto bisogna per prima cosa che la donna sia in una posizione a lei confortevole, con le gambe bene aperte e la vagina ben lubrificata. Si può cominciare con un dito, penetrandola lentamente senza andare troppo a fondo e con il dito a forma di uncino.
Questo è necessario in quanto la posizione del punto G è rivolta verso l’alto, nel caso in cui la donna sia sdraiata a pancia in su. Appena entrati nella vagina, dopo qualche centimetro si dovrebbe iniziare a sentire il tessuto turgido e rugoso del punto G.
La stimolazione manuale del punto G
Stimolare al meglio il punto G non è semplice ma neanche impossibile. Basta conoscere l’esatta posizione, qualche trucco ed il gioco è fatto. Come è stato già detto, la donna deve sentirsi comoda e stare a proprio agio possibilmente, almeno per le prime volte, il consiglio è quello di posizionarla con la pancia in su, le gambe ben divaricate e con i piedi piantati sul materasso.
A questo punto si può iniziare con una stimolazione superficiale della vagina e del clitoride per provocare una prima lubrificazione naturale e un conseguente eccitamento.
Una volta che la vagina è pronta per essere penetrata si può procedere a inserire al suo interno il dito medio in posizione ricurva, come a simulare un uncino. Ci sono vari movimenti da poter utilizzare per dare piacere e questi sono: stantuffo, vibrazione, invito e fluttuazione.
Il movimento a stantuffo è quello più usato e diretto, stimola la penetrazione come quella di un pene che sfrega direttamente sul punto G con movimenti veloci e decisi.
La vibrazione è molto più efficace ma richiede una certa dose di resistenza e praticità nell’attuarla, consiste nel tenere poggiato il dito sul punto e iniziare a vibrare come per i brividi di freddo.
L’invito si chiama così perché simula il segno che si fa con le dita quando si invita qualcuno a seguirlo, questo provoca molto piacere alle donne ed è ottimo per farle raggiungere l’orgasmo. Per questo movimento è necessario che la punta delle dita sia sempre poggiata sul punto desiderato.
La fluttuazione, invece, è simile allo stantuffo con la differenza che la velocità e l’intensità devono essere ridotti.
Tutti questi movimenti sono necessari per far raggiungere l’orgasmo desiderato e vanno ripetuti per molto tempo, per questo motivo bisogna essere abbastanza resistenti e armarsi di pazienza, inoltre alcuni movimenti possono essere decisivi ed energici, mentre altri potrebbero infastidire la donna provocando l’effetto contrario.
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Il punto G durante il sesso
Oltre alla stimolazione manuale, il punto G può essere stimolato anche con il pene, ovvero con un rapporto sessuale completo. Anche in questo caso è necessaria una buona resistenza da parte dell’uomo in quanto raggiungere l’orgasmo tramite punto G richiede sempre un tempo superiore.
Per quanto riguarda il sesso, per riuscire ad avere un orgasmo con una perfetta stimolazione sarà necessario provare alcune posizioni diverse dalla semplice missionaria, questo perché il pene, o meglio il glande, deve necessariamente sfregare bene sulle pareti del punto G.
Il Kamasutra arriva in aiuto e alcune di queste posizioni sono davvero efficaci per provocare orgasmi intensi e unici. Cominciamo con la pecorina, questa posizione già molto eccitante di suo è una delle migliori per stimolare il punto G, l’angolo di penetrazione permette al pene di toccare ripetutamente questa zona provocando molto piacere e facilita la raggiunta dell’orgasmo.
Anche la posizione con la donna sopra a cavalcioni, la cosiddetta smorza candela, aumenta la possibilità di un orgasmo tramite punto G. In questo modo la donna può controllare direttamente tutti gli aspetti della penetrazione, dalla velocità alla profondità fino all’angolazione. Ottima in particolare se la donna riesce a piegarsi all’indietro durante l’atto.
Un’altra posizione molto efficace, ma anche più difficile da attuare, è quella con l’uomo in ginocchio mentre la donna è seduta di fronte a lui con le gambe che si chiudono intorno alla vita dell’uomo mentre quest’ultimo la prende per le anche e la penetra. Sembra difficile ma è molto efficace, il pene raggiunge esattamente il punto G, dona un piacere sublime e facilita il raggiungimento dell’orgasmo.
Così come per la stimolazione manuale anche quella sessuale richiede molta resistenza, si può andare avanti per molto tempo prima di raggiungere l’obiettivo, inoltre bisogna considerare che ogni donna ha i suoi tempi e i suoi gusti quindi ciò che può piacere a una può infastidire un’altra.
Sex toys specifici per il punto G
Le donne sono molto fortunate, in commercio ci sono tantissimi sex toys, creati esclusivamente per il piacere femminile e tra questi ci sono anche quelli ideati appositamente per la stimolazione del punto G. Questo porta l’autoerotismo a diventare uno dei fulcri per la ricerca di questo punto.
Ovviamente potrebbe risultare difficoltoso inizialmente, ma con un po’ di pratica raggiungere l’orgasmo diventerà un gioco da ragazzi. I sex toys ideati per questo scopo hanno una forma specifica, in genere leggermente ricurva, utile a facilitare il compito.
Ci sono vibratori, dildo, falli e tutta una serie di oggettini molto eccitanti. Può essere un’idea molto eccitante utilizzare in combinazione più sex toys per stimolare contemporaneamente punto G e clitoride oppure combinare un sex toys con un pene reale.
La sessualità richiede sempre molta fantasia e non ci devono essere tabù quando si parla di piacere.